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La Provincia di Sassari


Occupa la parte settentrionale della regione

La Provincia di Sassari
Seconda per estensione, dopo quella di Cagliari, la provincia Sassarese occupa la parte settentrionale della regione, comprendendo le subregioni dell’Anglona, della Gallura, della Nurra di Alghero e di Sassari, del Goceano, del Logudoro, a sud di Sassari, nonché nove isole fra le quali emergono per importanza l’Asinara, Arcipelago della Maddalena con Caprera, Tavolara, Molara. In prevalenza montuosa e collinare, spesso paludosa in pianura, è orlata da coste frastagliate (a rias) soprattutto verso il Tirreno, a tratti alternate da bassi litorali dunosi. La regione di Sassari, in genere denominata Turritano, comprende Sassari, la Nurra, Porto Torres e le località limitrofe; verso est si distende l’area di Sorso e Sennori, che costituiscono la Romangia, mentre l’Anglona vanta come suo capoluogo la cittadina di Castelsardo, disponendosi tra Turritano, Romangia e Gallura.
Nel territorio nord occidentale della Sardegna le subregioni del Logudoro (Logu de Torres) e del Meilogu (Mediolocum) occupano la parte centrale e centromeridionale dell'antico giudicato di Torres. L’area presenta una eccezionale patrimonio culturale e ambientale con una importante concentrazione di monumenti storici, siti archeologici e nuragici, alcuni di rilievo nazionale, tra cui domus de janas (S. Andrea Priu - Bonorva, Mandra Antine - Thiersi), dolmen (Sa Coveccada - Mores), e l'imponente trilobato di Santu Antine-Torralba. Nel Medioevo il Logudoro ebbe come capoluogo Sassari e attualmente s’individuano in questa regione il Logudoro-Turritano (Sassarese) a nord, Logudoro-Meilogu a ovest e Logudoro - Montacuto a est. Tutta l'area, interessata da una forte impronta agro-pastorale, è caratterizzata da rilievi di origine vulcanica con ampie distese pianeggianti. Particolarmente preservate le numerose tradizioni agropastorali che delineano la cultura della popolazione; a queste si possono collegare quelle della cucina, che nel Logudoro e nel Meilogu, è fatta di elaborazioni di paste caserecce, come il noto “raviolone”, una specie di strudel salato, e di numerose specie di pane, come le “spianate, di dolci famosi come i sospiri di Ozieri. Dai pascoli e dai caseifici proviene la più grande scelta di pezzature, di tipi e di sapori di formaggi, dai pecorini a pasta molle a quelli stagionati, il più famoso dei quali è sicuramente il "pecorino romano".
La città di Sassari, inizia ad essere citata in documenti risalenti già al XII sec. e fu probabilmente fondata dagli abitanti di Turris Libisonis (Porto Torres) per sfuggire dalle incursioni saracene provenienti dal mare. Il centro è intersecato da caratteristiche viuzze, dove si trovano anche i principali edifici e monumenti. Il duomo di S. Nicola, in stile gotico-aragonese di fine XV sec., presenta una bellissima facciata barocca e un interno ricco di opere d’arte. Nella parte più vecchia del centro si trova la chiesa di S. Maria di Betlemme (sec. XVIII), una fra le più antiche della città, con facciata romano-gotica. Interessante anche la chiesa di S. Antonio Abate e, nei pressi di un vallone, la fontana di Rosello costruita nel ‘600 da artisti genovesi della tarda Rinascenza ornata da statue. Tra gli edifici civili, il palazzo del Comune (sec. XVIII), il palazzo Ducale (XVIII), del Governo (fine ‘800) e di Giustizia (1939), il Museo Archeologico Nazionale G. A. Sanna, lungo via Roma. Nella piazza principale (p.zza Italia) si erge il monumento a Vittorio Emanuele II del 1899. La città vanta un bel giardino pubblico e il moderno quartiere Porcellana che ospita gli istituti universitari. Nei pressi di Sassari, verso la costa occidentale, è consigliabile un’escursione all’Argentiera, un borgo minerario dismesso nel 1952, oggi luogo di un crescente flusso turistico con le spiagge di Cala dell’Argentiera-Cala Onanu, Porto Palmas, Porto Ferro, raggiungibile anche da Alghero, e circondata da una ampia pineta dove si trova anche il Lago Baratz, unico bacino naturale d’acqua dolce in Sardegna. La S.S. 131 porta alla spiaggia di Platamona e al grande altare preistorico di Monte d’Accoddi. A poca distanza, visibile percorrendo la direttissima per Olbia, un’altra tappa imperdibile, quella alla chiesa della S.S. Trinità di Saccargia, sul territorio della cittadina nuragica di Codrongianus, eretta nel 1116, tra i principali esempi di romanico-sardo sull’isola. Proseguendo lungo la S.S. 131 si può iniziare un itinerario abbastanza lungo che dapprima porta a Ittiri, costeggiando il lago Bidighinzu, poi a Thiesi dove si devia per visitare la Reggia Nuragica di Santu Antine, nei pressi di Torralba. Immettendosi sulla strada Sassari-Tempio, si passa a Perfugas e da qui ci si dirige verso la piana dell’Anglona raggiungendo Castelsardo, sulla costa; da qui una bella litoranea porta a Porto Torres, da dove si arriva Stintino o Alghero.

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