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Da visitare a Mara


Il castello, le chiese, le grotte

da visitare a Mara
Chiesa di Bonuighinu
La chiesa è uno dei più antichi santuari dell’Isola, situato presso un antico villaggio medioevale, oggi completamente distrutto, ma ampiamente citato nel Condaghe di S. Pietro di Silki con il nome di Teclata. L’impianto attuale del santuario risalirebbe al 1600. Si tratta di una struttura complessa, formata da diversi ambienti: la chiesa vera e propria, le cumbessias, le logge, e alcuni palazzotti di cui rimangono i ruderi. La facciata ristrutturata alla fine del 1700 è in stile barocco-rococò, e presenta diversi elementi decorativi. L’interno, al contrario, è più semplice e sobrio: presenta la classica forma a croce latina, con navata unica e transetto trasversale con cappelle. In fondo alla navata principale è presente un altare ligneo, dorato e policromato con al centro una nicchia contenente il simulacro ligneo della Madonna di Bonu Ighinu. L’imponenza e la ricchezza del santuario testimoniano l’importanza che la chiesa ha avuto sin dall’antichità per le popolazioni circostanti. La terza domenica di settembre si celebra la festa dedicata alla Madonna di Bonu Ighinu; si tratta di una festa antichissima e molto sentita anche dai paesi del circondario.
Castello di Bonuighinu
I resti del castello medioevale si trovano su un altura strategica, visibile a grande distanza, chiamata per questo “Sa punta ‘e su casteddu”. Il castello fu costruito dalla famiglia genovese dei Doria e serviva come avamposto militare, era infatti costituito da imponenti mura, da una torre e da due cisterne di cui rimangono i ruderi. Alterne vicende di guerra videro la roccaforte, ora in mano al Giudicato di Arborea, ora ai Doria, ed infine agli Aragonesi che nel 1435-36 lo smantellarono.
Parrocchiale di S. Giovanni Battista
La chiesa parrocchiale sorge al centro del paese e risale probabilmente al XVI secolo. La chiesa presenta stili differenti: il campanile, situato sul lato sinistro dell’edificio, è un bellissimo esempio di gotico- aragonese, con canna ottagonale suddivisa in ripiani, che culminano con una guglia nella parte superiore. La facciata è in stile barocco e riprende alcuni elementi della chiesa campestre dedicata alla Madonna di Bonu Ighinu. L’interno della chiesa presenta un’unica navata con cappelle laterali. In fondo alla navata pricipale è presente un altare ligneo del XVIII secolo in stile barocco. Recentemente sono stati ultimati i lavori di restauro relativi sia all’arredo interno , sia alle strutture archittetoniche. Il 24 giugno si celebra la festa patronale dedicata a San Giovanni Battista.
Chiesa di Santa Croce
La chiesetta di S. Croce, situata nel centro storico del paese, venne costruita nel XVII secolo d.C.. In seguito venne utilizzata come oratorio e ospitava gli oggetti sacri della Confraternita di Santa Croce. L’edificio, a pianta longitudinale e navata unica, è suddiviso in due ambienti coperti con volta a crociera. Sono presenti anche due piccole cappelle laterali coperte con volta a botte. Nella zona absidale è presente un altare con colonne in pietra. La facciata è molto semplice e presenta un tipo di decorazione in pietra di gusto rinascimentale. Il frontone è coronato da un campanile a vela.
Grotta di Filiestru
E’ molto importante per i ritrovamenti che vi sono stati fatti. Essa è situata lungo un percorso attraversato da due valli, a 410 m. s.l.m. ai piedi di un dirupo calcareo. Ha un accesso abbastanza disagevole. La grotta è stata scoperta nel 1971 da uno speleologo, Don Loria. Gli studi furono poi ripresi dalla Direzione della Sovrintendenza di Sassari. Uno spessore di tre metri e mezzo di depositi all’ingresso della grotta ha rilevato il susseguirsi delle culture a partire da quella più antica, la cardiale, a quella più recente del bronzo medio nuragico, che hanno dato il nome alla Cultura di Bonuighinu. La grotta di Filiestru fu abitata per 4000 anni; quattro lunghi millenni, in cui si avvicendavano persone e culture. Infine nell’ultimo periodo, quello nuragico, fu usata come luogo di sepoltura. I reperti della grotta si trovano conservati nei Musei Archeologici di Cagliari e Sassari.
Grotta sa Ucca de su Tintirriolu
Alla grotta (bocca del pipistrello) si può entrare attraverso una stretta spaccatura che da accesso ad una piccola stanza e pian piano ad un cunicolo che immette in una camera più ampia di m 20 x 6. Nell’atrio dietro all’ingresso, che occasionalmente poteva essere chiuso con un grosso masso, erano poste cinque stele, rappresentative di idoli che raffiguravano gli spiriti della caverna. Da questa camera si prosegue attraverso un percorso lineare per giungere poi a un salto di circa due metri e un groviglio di derivazioni inferiori. Percorrendo la galleria maggiore per circa 135 m. dall’entrata ci si sposta tra stalattiti e stalagmiti e si giunge ad uno spazioso salone. Inoltre la particolarità del materiale ritrovato permette di associare il luogo ad una funzione prettamente religiosa.

http://sardegnanw.itinerarionline.it/murales_a_mara_im_4224.htm
murales a Mara


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